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di Simonetta Agnello Hornby, 2013.

”Il mio bisnonno possedeva latifondi nella Sicilia occidentale; il suo patrimonio era talmente vasto da rendere ricchi tutti e undici i figli; ciascuno dei maschi possedeva abbastanza terra da mantenere nell’agiatezza la propria discendenza con i proventi della campagna senza la preoccupazione di guadagnarsi da vivere, e così è stato fino alla riforma agraria del 1950″

Qualcuno conoscerà Simonetta Agnello, coniugata Hornby, siciliana naturalizzata britannica, perché ha condotto su Rai 3 “Io & George”, un programma on the road attraverso l’Europa in compagnia del figlio disabile. E anche per un programma di cucina andato in onda su Real Time, intitolato “Il pranzo di Mosè”.
Simonetta Agnello, ora ultra settantenne, ha svolto per decenni la professione di avvocato in Inghilterra, occupandosi di comunità immigrate e violenza domestica. Ma oltre a tutto questo è anche una fine scrittrice, e questo “Via XX Settembre” ne è la prova.
Via XX Settembre è la strada di Palermo dove Simonetta si trasferì con la propria famiglia da Agrigento nel 1958, all’età di 13 anni, e dove trascorse alcuni anni della propria adolescenza dorata. È quindi un romanzo di memorie, ma anche di più. È il ritratto di un mondo che in quegli anni sta scomparendo, dell’ultimo colpo di coda di una aristocrazia che, uscita quasi indenne dal fascismo e dalla guerra, deve alla fine fare i conti con l’inevitabile cambiamento della società che lentamente, negli anni ’60 del Novecento, si insinua persino in un mondo immoto come la Sicilia.
La famiglia di Simonetta è nobile e ricca, anche se nessuno in casa sua lavora, né ha mai lavorato. È un mondo privilegiato, fatto di educazione raffinata, tradizioni rigorose, preziosi oggetti di famiglia tramandati come reliquie, il dolce far niente, la passeggiata in centro ogni mattina, i ricchi pranzi, il rito del caffè del pomeriggio, la preparazione di dolci laboriosi e squisiti. E naturalmente i ruoli sociali, statici, inviolabili: nobili, borghesi e poveri; uomini, donne e bambini. Nulla può essere messo in discussione. Così è, e così deve essere.
La famiglia di Simonetta è costituita da padre, madre e due figlie ragazzine, di cui la maggiore, Simonetta, si sta affacciando alla vita e alla consapevolezza civile. La vera protagonista è la madre, donna dolcissima, generosa, saggia, vittima in gioventù dei suoceri che l’hanno costretta ad abbandonare gli studi dopo il matrimonio, e poi di un marito fedifrago, eppure dignitosa e legatissima alla sorella e al fratello con i quali forma un fronte straordinariamente coeso.
E poi lei, la città di Palermo, meravigliosa e decadente, che sta conoscendo l’inizio del proprio declino, preda della speculazione edilizia e della mafia.
Un romanzo di formazione e di transizione, la descrizione di un mondo che sembra incredibilmente lontano nel tempo, e che pure esisteva fino a soli cinquant’anni fa. Un mondo discutibile e sorpassato, eppure non privo di uno strano, malsano fascino.

Mariarita